Storia dell'Università di Udine a Pagnacco
Presentazione
La Sezione di Pagnacco dell’Azienda Agraria Antonio Servadei fa parte del Compendio Doidis, un’area che include Villa Rizzani, un parco all’inglese, alcuni edifici rurali e terreni agricoli. La villa, costruita tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, domina il paese di Pagnacco ed è circondata da un parco gestito dal Servizio regionale per la gestione forestale.
Successivamente, il complesso di Villa Rizzani è stato trasferito alla Regione Friuli Venezia Giulia. Dopo il terremoto del 1976, l’Azienda Agraria ha ospitato temporaneamente bovini delle stalle danneggiate e ha raccolto attrezzi agricoli, ora esposti nel Museo contadino di Fontanabona.
Nel 1982, una parte del Compendio Doidis, comprendente Villa Rizzani, i Rustici e i terreni, è stata concessa in comodato per 30 anni all’Università di Udine. Durante questo periodo, Villa Rizzani è stata la sede del Dipartimento di Scienze Animali, mentre i terreni e gli edifici rurali sono stati utilizzati per l’allevamento e la ricerca scientifica nel settore zootecnico e veterinario.
Attualmente, con il rinnovo del comodato fino al 2035, l’Università di Udine gestisce il complesso aziendale di Pagnacco, ora adibito a “Centro per la Zootecnia, l’Acquacoltura e la Gestione della Fauna.” La ricerca svolta nel centro, principalmente dal Dipartimento di Scienze Agroalimentari, Ambientali e Animali, richiede autorizzazioni ministeriali e regionali per garantire la conformità delle strutture. La Sezione di Pagnacco è riconosciuta come “Stabilimento utilizzatore,” autorizzato a condurre ricerche su pesci, ruminanti e nutrie. Inoltre, ospita il “Centro di ricerca e coordinamento per il recupero della fauna selvatica,” istituito di recente con una legge regionale.
Grazie alla sua posizione in un’area di grande valore naturalistico, la Sezione di Pagnacco rappresenta un'opportunità per sviluppare nuovi progetti di ricerca e formazione, non solo per il mondo universitario, ma anche per le scuole e la comunità locale. L’Azienda ha già collaborato con scolaresche in progetti di citizen science, documentando con video e raccolte dati le specie presenti nell’area e quelle temporaneamente ospitate per il recupero della fauna.